C'era due volte il barone Lamberto
, Singapore, eccetera), sempre malato. Le sue malattie sono ventiquattro. Solo il maggiordomo Anselmo se le ricorda tutte. Le tiene elencate in ordine
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segnalazione per salutare un altro gruppo di boy scouts attendato su un'altra montagna. Uno dei razzi illumina in pieno il solenne aerostato e le sue
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Ne passeranno degli anni e dei secoli prima che le acque azzurre del Cusio rivedano un funerale come quello del barone Lamberto, piú bello di un film
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portarsi a ventimila metri di altezza e in quel punto convergessero tutte le parole che vengono pronunciate sul lago e intorno al lago da tutte quelle
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Delfina è la prima a svegliarsi dopo due giorni e tre notti di sonno forzato. Non si rende conto subito di essersi svegliata; anzi, le sembra di aver
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Epilogo Le favole di solito cominciano con un ragazzo, un giovinetto o una ragazza che, dopo molte avventure, diventano un principe o una principessa
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poi, alla fin dei conti, il mare riceve le sue spettanze: difatti le acque della Nigoglia, dopo una breve corsa a nord, si gettano nello Strona, lo
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malato. Le sue malattie sono ventiquattro. Solo il maggiordomo Anselmo se le ricorda tutte. Le tiene elencate in ordine alfabetico in un piccolo taccuino
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quel «bèèè bèèè bèèè» che le è stato rimproverato. Anche lei come la signora Merlo, per non annoiarsi, lavora a maglia e ci si trova bene. Non deve
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è spaventato? Si ritira nella sua tana? — Le sue rughe, signor barone... La faccia del vecchio signore è come rappresa in una ragnatela fittissima di
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cento lire. Ecco, testa. Si parte. Cinque ore di macchina, cinque minuti di barca, cinque minuti a piedi per le viuzze dell'isola di San Giulio, e
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cuore, preme il grilletto e lascia andare sette colpi. Tornando a letto si frega le mani: «Stavolta voglio ben vedere!» E chi gli dà la sveglia, la
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, sopraggiungendo. — Si scansi e ci lasci lavorare. Delfina, tocca a me. Delfina si alza e si stira le braccia. Armando siede al suo posto e attacca
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quarta ci sono alcuni commendatori con le loro famiglie. Sulla quinta un vecchio signore solitario come un cane. È gente che risiede sull'isola: le
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uomini le hanno dato forma con il loro lavoro. Se si vede del verde, la natura non c'entra: sono i giardini delle ville. Non si vedono rocce, ma
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ascoltare con attenzione. Intanto non si preoccupi delle armi, non abbiamo alcuna intenzione di farle del male, se lei accetterà le nostre condizioni
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tutte le svolte panoramiche delle strade che fanno il giro del Cusio, sulla sponda orientale come su quella occidentale. Ci sono potenti teleobbiettivi in
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. C'è anche uno che vende, chissà perché, vedute del Colosseo. E c'è chi le compra. C'è sempre chi compra qualsiasi cosa, con qualunque tempo. I bar, i
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I ventiquattro direttori di banca e i loro segretari siedono in permanenza nel palazzo della Comunità della Riviera e di lí conducono le trattative
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— Osservino la testa. Quando mai il barone ha portato i riccioli? — Potrebbe essersi messo una parrucca, — mormora timidamente una voce. — E le rughe
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. Eredità, addio! Ottavio ha in tasca il sonnifero con il quale progettava di espugnare per conto suo la fortezza, passando per le soffitte. Ma non può fare
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pari a quello del presidente della Repubblica, piú vitto, alloggio e caramelle a piacere. Le caramelle sono per quando gli si secca la lingua. Di che
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che fa il signor Anselmo è ben fatto. Ottavio li guarda mangiare, fregandosi mentalmente le mani. A metà cena il signor Armando dà il cambio alla
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. Venti contando le dita dei piedi. — Lei, — dice il capobanda al signor Anselmo, — vada nella sua stanza e ci resti. Due a tenerlo d'occhio. Dov'è
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per uno, anche i ventiquattro segretari personali. — Potete entrare, — grida la donna dal balconcino, ma non buttate le cicche per terra! Risalgono
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Dorligo della Valle (Trieste) 1996 Altan/Quipos S.r.l. per le illustrazioni Progetto grafico della copertina: Gaia Stock Stampa e legatura Grafica
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